Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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[ Tempio ] - § Il Cigno e la Tigre §

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2011 13:14
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28/05/2011 13:14

}{ RIASSUNTO }{

Stanza privata all'interno del Tempio. E' giunto per Alexandra il fatidico momento del parto. Assistita dalla stella dell'alba Eiluned e dalla Sapiente Mithril, la donna cerca di far nascere faticosamente le sue due bambine, con grande fatica. Dopo indicibili sforzi e con qualche preoccupazione delle due Sacerdotesse che si accorgono che la seconda bambina è girata, finalmente viene alla luce la prima delle due gemelle:Aingeal. Non è tuttavia come ci si aspettava, i capelli sono blu e ha delle alucce cotonose sulla schiena. La seconda bambina costa molto sforzo ad Alexandra, ed è solo grazie all'intervento di Eiluned se la bimba in posizione podalica riesce a uscire. Anche per costei una sorpresa, la pelle è tigrata sulla schiena, presenta due orecchiette e una coda e scodinzola subito Nygreilde mentre la sorellina vagisce. Le Sacerdotesse riceveranno una criptica visione su un Beltane con offerte magre e sul ritorno delle bambine alla normalità.


IL CIGNO E LA TIGRE - FM



}{ REGISTRAZIONE }{

ALEXANDRA {{ Interno Tempio | Stanza Ospiti }} § [[ Se sol le fiammelle ch’oscillano sulle candele, poste sul candelabro, potessero articolar parole.. cosa direbbero? Gli oceani del Tempo e del magma incandescente scorrono a fiotti dalla loro vetusta sorgente, tralasciando sussurri che si disperdono nella valle dell’ancestral conoscenza. Sin ad un paio d’ore addietro i tuoi occhi erano chetamente accostati, il pallido volto era disteso come attratto da una tenue visione onirica, eppur la tua mente non era imbrigliata nell’etereo mondo di Morfeo… No, sol gli occhi riposavano, invero. Ma quanto le mere dolenze giornaliere preannunciavano, era ben poco se raffrontato a quant’era accaduto pochi attimi dopo che un’acuta fitta t’avea trafitto il ventre, facendoti schiudere di colpo gli occhi e lasciando che un gemito di dolore sfuggisse dalle tue cremisi labbra; un caldo liquido era scorso fra le tue gambe, fasciate dalla vermiglia veste da camera ch’indossavi… Un altro gemito era sfuggito, sol dopo pochi attimi, facendo sobbalzare perfino l’Eletta che giaceva seduta su d’uno scranno, ai lati del giaciglio ove eri distesa. Gemiti e poi urla contenute avevan attratto le due sapienti figlie dell’Alba che giacevano in stanze poco distanti, portandole a raggiunger la stanza che ti era stata assegnata, portando con sé tutto l’occorrente per il parto. Si, è così ch’è iniziato questo ‘sciagurato’ crepuscolo. Contrazioni sempre più vigorose e ravvicinate, dopo ore, hanno portato i tuoi lunghi capelli biondo-rame ad appiccicarsi sul volto madido di sudore, le nocche sbiancate dal continuo stringer delle affusolate mani; il volto pallido, scosso così come il corpo dai brividi durante i brevi intervalli fra una contrazione e l’altra, brividi di freddo, di dolore ancestrale ch’ogni donna deve affrontare per dare al mondo delle creature. Ma la stretta di colei ch’è tua sorella di spirito, che ti stringeva e tutt’ora tiene stretta la mano destra t’infonde la forza che ricerchi anche nel tuo spirito, la forza di contrastare a quel dolore fisico che ti dilania. Resisti, figlia del fuoco, resisti. ]]

EILUNED {Sala Ospiti} Gemiti che ormai le orecchie della Stella sanno riconoscere come se le appartenessero l'hanno richiamata dalla sua quotidiana meditazione. Il suono che è segno del compiersi del miracolo che rende simile alla Dea ogni donna che l'Amore, che da Ella deriva, ha reso datrici di vita. Movimenti veloci ed esperti l'hanno resa pronta all'evento che già attendeva. Con rapidità ha prelevato dal baule che è nella sua stanza una sopravveste che proteggerà l'abito candido, Un gesto veloce le ha fatto raccogliere i capelli bruni in na lunga coda. Quindi, a passo di corsa, si è recata a bussare alla porta della sua adorata sorella Mithril. La presenza del malato in sala visite le ha dato l'idea di procurarsi già dal mattino un unguento e altre erbe che potrebbero esserle utili durante il parto e che ora stringe al petto. Nelle tasche della sopravveste si trovano inoltre un paio di forbici pulite racchiuse in un sacchetto di lino sterile. La comunione che la lega alla consorella le fa avvertire la sua presenza a breve distanza da lei. E' così, concentrata e nello stesso tempo agitata, che Eiluned è giunta da qualche tempo nella sala in cui si trova lady Alexandra. L'ha trovata madida di sudore supportata dalla presenza di una dama a lei sconosciuta, certamente una dama alla quale la partoriente è molto legata. Un sorriso dolce e tranquillo solca il volto dell'ancella di Arianrhod, e dolci sono ora le parole che alla dama rivolge: *Milady, assecondate ciò che il vostro corpo vi suggerisce...* Dette queste semplici parole si volta adesso verso la consorella, la fissa negli occhi e senza che la dama oda alcunchè, le loro menti si sfiorano comunicando con un dolce soffio. [Skill: Telepatia liv 5]
EILUNED - Ti sussurra - *Sorella, pregate con me e vediamo come stanno le bambine*

MITRHIL { stanza ospiti III } { Notte scelta questa perché le due gemelle possano veder la luce, notte di luna crescente… notte propizia perché la vita squarci le tenebre. La donna ha già accusato le prime contrazioni, lesta, nella penombra del tempio, rischiarata solamente da alcune torce, hai iniziato i preparativi, cercando di portare nella stanza, che ospita l’ancestrale, tutto l’occorrente. Il catino con l’acqua calda è già ben disposto vicino il letto, mentre porti con te, lenzuola pulite, fasce sterilizzate di candido lino, asciugamani e sopra quella bambagia bianca, le forbici che serviranno a recidere i cordoni ombelicali. Piccola bianca luce sei, in confronto alla sorella che incarna il viso amorevole di Arianrhod, stella che si appresta a procedere senza timore alcuno e a cui un profondo affetto ti lega. Appoggi i morbidi tessuti sulla sedia, osservando la donna madida di sudore. Ti avvicini, scostandole i capelli appiccicati sulla fronte. } …vedrete… andrà tutto bene… affidatevi alla Dea questa notte… pregate perché le vostre figlie trovino presto la strada della luce! { accarezzi dolcemente la fronte della giovane contratta dal dolore. Lasci per un momento il capezzale del letto, per infilarti un grembiule, sopra la veste chiara, i lunghi i capelli interamente raccolti sulla nuca ti donano un’aria troppo seria, mentre non rinuncia a dispensare quel sorriso a chi adesso potrebbe trovare conforto in esso. Lieve come la carezza di una farfalla sono le parole che giungono da Eiluned e che trovano spazio solamente nella tua mente. Ricambi lo sguardo e annuisci appena, mentre torni a prender posizione vicino ad Alexandra. }

ALEXANDRA {{ Interno Tempio | Stanza Ospiti }} § [[ Spasimi sempre più ravvicinati, prolungati ed acuti. Senti quella sensazione di dilatazione e di contrazione delle membra che sembran spinger dall’alto verso il basso, verso quel passaggio attraverso il quale le tue creature usciranno dalle tue tremanti membra; il sudore imperla le tue membra nude, coperte da un’ampia camiciola che ti cela sol la parte superiore del tuo corpo, mentr’invece il tuo prominente ventre è a contatto con il fresco aeree notturno che s’insinua nella stanza… Fresco, si, eppur confortante in quanto dovrebbe mantenerti maggiormente vigile e cosciente delle tue azioni, della tua temporanea inquietudine, del tuo travaglio. La mente vorrebbe rimanere pura, inviolata dai cupi pensieri e quindi dominata da un’unica cuspide, da un’unica riflessione, quella di permanere concentrata su quanto sta avvenendo ora §§ focus mentale lvl.5 §§ ossia che i semi di fuoco che il tuo ventre reca son divenuti arboscelli spessi sin al punto ch’è giunto il momento ch’essi vengano svincolati dal tuo corpo tremante.. Assorbi il consiglio della Stella dell’Alba, quello di seguir ciò che le tue carni stesse t’impongono all’unisono allo stesso istinto primordiale ch’ogni donna certamente custodisce entro sé, come ereditato dalle proprie madri all’atto della nascita. Le palpebre s’accostano, in un’ennesima smorfia di dolore ch’increspa il tuo volto grondante di sudore, che sembra catturare il chiarore delle candele poste ad illuminar la stanza ch’è stata allestita per ea poche notti prima; un dolore atroce, ma che freneresti in te se sol ti fosse possibile, in seno all’autocontrollo che t’è imposto come ancestrale, come nordica e come donna sostenuta dalla mano di colei che considera sorella, riflesso del proprio spirito oscuro. Udiresti anche le parole della Sapiente, eppure dalle tua labbra non sgorgherebbe nulla se non gemiti ed urli soffocati. Morderesti con forza il labbro inferiore, quasi a voler trattenere in te ogni strillo che normalmente sfuggirebbe dalle labbra, ma forse è sol questione d’istanti prima ch’essi serpeggino oltre quella cremisi soglia. ]]

EILUNED {Sala ospiti} Di nuovo le labbra colore dei boccioli di rosa si schiudono a rassicurare la dama* Milady- le da una carezza sul volto bagnato di sudore- non temete, la Dea vi proteggerà!* Detto questo di nuovo rivolge lo sguardo alla consorella e facendo a lei cenno di seguirla dapprima si sposta verso i piedi del letto e allargano delicatamente le gambe della donna si avvicina a controllare l'apertura del parto. Assicuratasi che anche Mithril abbia fatto lo stesso annuncia *Ci siamo*. Percorre poi velocemente un tratto del letto e con dolcezza spiega* Ora, se la Dea ce lo concederà, controlleremo lo stato delle bambine* . Di nuovo guarda la Sapiente e a lei sorride. Quindi poggia le mani sul tondeggiante ventre nudo della dama e chiudendo gli occhi invoca con voce soave la Dea. In breve Ella le risponde, pervadendola ancora una volta in ogni sua fibra della sua dolce luce. La stella che Eiluned ha sulla fronte illumina la stanza di una chiara luce bianca, più limpida di quella delle candele che è calda e gialla. Pochi minuti dopo gli occhi si riaprono e la voce, appena un sussurro, mormora alla consorella *Avete visto anche voi?* le ciglia si inarcano appena e una leggerissima ombra attraversa per un attimo il volto della Stella dell'Alba, prima che la voce soave torni a risuonare nella stanza *Milady, ci siamo, respirate e spingete,.. la Dea vi aiuterà!* Di nuovo la mente sfiora quella della consorella [Telepatia liv. 5]
EILUNED - Ti sussurra - *Una delle bambine non si è girata... dovremmo farla voltare noi, e preghiamo Arianrhod che tutto vada bene*

MITRHIL { stanza ospiti III } { la mano fresca passi sulla fronte, accarezzando quel capo, dove quei capelli non ardono più come lingue di fuoco, ma tizzoni spenti appesantiti dal sudore. Osservi il viso di Eiluned che ti richiama vicino a sé, così da controllare l’apertura del parto. Osservi, come ormai la natura abbia preso il sopravvento sul corpo della giovane donna, lasciando che lentamente si prepari ad accogliere le nuove vite. Ti appresti nuovamente a seguire le direttive della Stella, e posizionandoti, dall’altra parte, appoggi delicatamente le mani sul imponente ventre. Chiudi appena le palpebre unendoti alla preghiera di Eiluned, così si illumina anche la tua stella tatuata sulla fronte unendosi alla luce che già splende sulla fronte della consorella, squarciando il velo della carne. Apri repentinamente le palpebre fissando il tuo sguardo in quello della Bianca ancella, che nuovamente ti carezza la mente con il suo pensiero. Inarchi impercettibilmente il sopraciglio, mentre respiri profondamente. [ SKILL telepatia 3lvl ]
MITRHIL - Hai sussurrato a EILUNED - …vi seguo… nella preghiera e nelle azioni!

ALEXANDRA {{ Interno Tempio | Stanza Ospiti }} § [[ Fredda, Corvo, rimani fredda ed al vertice del controllo d’ogni spasimo convulso, d’ogni brivido… Sei o non sei un’ancestrale? Quindi tu Devi rimanere alienata da tutto questa dolenza, non devi mostrare alcuna debolezza umana… Ma com’è avverabile quello che imponi a te stessa? Come, quando il tuo stesso corpo vuole rivoltare brutalmente i tuoi pensieri, le risolutezze del tuo spirito sapiente? Scuoteresti il capo con veemenza per qualchedun qualche un istante, sin quando l’ennesima contrazione sembrerebbe volerti letteralmente dilaniare il ventre; quasi inconsciamente ti piegheresti in avanti, chiudendoti in te stessa e nel tuo atroce dolore, ma l’arcaica motivazione a quest’istintiva movenza è lo spingere con maggior vigoria verso il basso, cosicché la prima delle due tue figlie s’insinui nello stretto passaggio che conduce all’esterno, verso il fresco manto impalpabile che foggia l’aeree dell’Isola delle Mele. Per un istante la contrazione sembrerebbe arrestarsi, darti il tempo di riprender il respiro, e quasi distenderesti le tue spalle sul morbido cuscino… Ma non faresti in tempo a compier ciò quand’ancora una volta le tue membra verrebbero ghermite dall’artiglio del dolore, anzi, se fosse l’artiglio d’una qualsiasi bestia – anche di modeste dimensioni - a dilaniarti ti cagionerebbe una dolenza di grado assai inferiore a quella ch’ora ti tormenta e quasi lacera il tuo corpo di donna. A questo punto un urlo sfuggirebbe dalle tue labbra, un grido soffocato, ed ogni proposito dell’Ancestrale verrebbe infranto, lasciando che sia solo la donna che vive dietro la maschera di potere a parlare, adesso; ascolteresti il il consiglio delle figlie dell’Alba ed alla contrazione che seguirà spingeresti con ogni tua forza rimanente, piegando in avanti perfino il tuo corpo, quasi a spinger con maggior energia la tua creatura, che dovrebbe sgorgar da te. Spingi, corvo ancestrale, spingi con tutta la tua forza. ]]

[ATTENDERE RESPONSO]
Il cielo notturno sembra attendere il primo eco di vita da parte delle bimbe di Alexandra. La luna con le sue infinite figlie attendono con occhi curiosi e pallidi quell'evento. Tanto è il dolore da cui Alexandra cerca di distrarsi richiamando a sè quella manciata di rimanenti forze. Si tende e si inarca il suo corpo, sudato in quella fatica, affaticata, pallida ma senza dubbio determinata a far nascere le piccole gioie che porta nel grembo, che chiamano la vita...La prima emerge, piccola stella luminosa, rosso sangue la riveste per ora, caldo il conforto della madre si è spezzato, perchè la vita vuole emergere, deve iniziare. La prima delle bimbe passa attraverso quel dolorante canale, riesce a trovare la luce alla fine, quasi con facilità. Emerge la sua testolina, bagnata di linfa. Sebbene nessuno si aspettasse ciò che vedranno ora: i capelli della bambina sono di una delicata sfumatura di blu. C'è in lei tanta voglia di venire al mondo, quasi sguscia verso i panni che la accoglieranno, esita solo il busto a seguire...ed eccola...piccole alucce di un candido bianco sulla schiena, come due nuvolette che si siano posate sulla piccola. Un cucciolo di bianco cigno sembra ora...così l'Ancestrale impara quale effetto-si spera non sia permanente- abbiano le pozioni su due piccoline mai nate e sulla loro mamma che le prepara...ma questo le sacerdotesse non lo sanno, la Dea se guarda non si ritiene interpellata al momento...così ecco che una delle due immense fatiche della neo-madre è conclusa...la piccola vede il mondo per la prima volta. [GDR PLAY, TURNI: EILUNED-MITHRIL-AINGEAL-NYGREILDE-ALEXANDRA]

EILUNED {Sala ospiti} La Sacerdotessa si è velocemente spostata ai piedi del letto. La Vista, che la Dea le ha concesso, le ha permesso di vedere che la bambina sarebbe venuta alla luce di lì a poco. Vede il corpo della donna contrarsi in preda a spinte sempre più violente, dal piccolo tunnel che ora è diventato il grembo di Alexandra scorge una piccola testa fare capolino tra le gambe della donna, una piccola testa perfetta ma coperta di capelli che sembrano ... blu. Un sopracciglio della Stella si inarca leggermente, ma non è questo il momento di perdersi dietro a strani colori di capelli. Con voce decisa la giovane irlandese dice* Mithril, prendete uno degli asciugamani più grandi per questo piccolo miracolo!* . Un sorriso per qualche istante accende il volto della sacerdotessa, ma quando una nuova spinta, supportata dal tirare delle sue mani che stringono le spalle della piccola ancora al buio, permette alla piccola di venire finalmente al mondo, il sorriso sul volto della Stella scompare per un attimo lasciando il posto ad un'espressione stupefatta accompagnata da un fin troppo forte *Oh Dea!*. E' ancora con la stessa espressione che , quasi automaticamente, Eiluned colpisce il sederino della neonata per farla piangere. Lo sguardo stupefatto e fisso sulla consorella ma la voce è abbastanza alta da essere udita anche dalle altre presenti* E' nata, è bella, sana, ma ... non capisco... ha le ali...e.... i capelli sono...blu!* Mentre termina di parlare, ancora piuttosto turbata dall'evento lascia la bambina tra le braccia di Mithril e torna ad occuparsi della madre e dell'altra piccola che ancora attende di vedere la luce di questo mondo aspettandosi, in questo momento, davvero qualsiasi cosa

MITRHIL { stanza ospiti III } { Ma quale scherzo la Dea sta giocando questa notte? Segui velocemente la stella, lì dove ormai la piccola creatura sta lottando per venire alla luce. Stupore, meraviglia incredulità attraversano quegli occhi d’argento colato, mentre la piccina si affaccia alla vita. La peluria di quel colore così particolare… ti lascia alquanto interdetta, ma mentre Eiluned prende per le spalle la piccina, aiutata dall’ultima vigorosa spinta della madre, l’incredulità si trasforma in sbigottimento. Le piccole ali, che a fatica riescono ad uscire dal ventre della madre, sono candide come la neve stessa, con quel piumaggio quasi fossero state strappate da un piccolo cigno e applicate alla schiena della piccola. Rimani per un momento interdetta, lasciando che la voce della Stella ti colga di soprassalto. Mentre tiene ancora tra le mani quel piccolo esserino, decisa prendi le forbici e recidi il cordone ombelicale, così poi da avvolgerla nel candido lino, per adagiarla in una culletta provvisoria. Viso d’angelo proprio che con quegli occhi ancora appannati ti scrutano curiosi. }

AINGEAL {{ E’ la notte della tua nascita questa… non ci sarà più quel dolce tepore che ti ha avvolto fino adesso, non ci sarà quella sensazione che ti credeva tutt’uno con la mamma… o forse si, ma sarà un tipo di percezione diversa, così come sarà diverso il rapporto con tua sorella, sebbene manterrai una particolare attenzione ai suoi stati d’animo… alle sue emozioni. La vedi vicino a te, tremendamente vicina, avete condiviso così tanto fin’ora… si posano i tuoi occhi su di lei; ha la tua stessa paura, eppure la prendi per mano, inconsapevolmente, prima che un urlo ti fa battere all’impazzata il piccolo cuoricino. Senti la mamma gridare, mentre cerca di spingerti via; la senti ansimare… senti che sei tu la causa di quel dolore…eppure non puoi far nulla per evitarlo. °° Perché?... Cos’è questa forza che mi trascina via? Che succede? Perché vuoi mandarmi via mamma? E‘ stretto… è così stretto °° { Ti sembra di voler urlare a tua volta mentre, con un ultima spinta ti fai largo verso la vita che è pronta ad accoglierti, una morte in fondo è questa…una morte che ha insita la sua rinascita, una parte della vita si sta concludendo, per permetterti di viverne una tutta nuova. Il vento gelido ti investe; mani estranee ti afferrano, tirandoti quasi con forza dalla tua piccola alcova. Ti ritrovi a testa in giù, qualcuno che, con amore, ti da’ il primo buffetto. Apri la bocca per protestare, agitando le manine paffute, e non solo, due piccole ali, poste proprio dietro la schiena, sembrano seguir il movimento delle braccine che si ribellano, mentre l’ossigeno riempie per la prima volta i piccoli polmoni. °°Mamma brucia... brucia la mia gola... mi brucia il petto...!!! °° Piccole e perfette quelle labbra, disegnate su quel visetto rotondo, si aprono emettendo il primo vagito di protesta, le tue palpebre si aprono a stento, quegli occhi dal colore blu come la notte non riescono a mettere a fuoco, solamente ombre indistinte e nessuna che riconosci… provi paura… la tua prima vera paura, fino a che non verrai fasciata e coperta da mani carezzevoli mentre occhi che, dal cielo paion aver rubato due stelle, ti guardano teneramente incuriositi. Si smorza quel pianto mentre ti crogioli di quel tepore, arricciando le labbra come a voler succhiare qualcosa. }

NYGREILDE [ventre Alexandra] Ad ogni primo vagito sussulta il Mondo e per un attimo s’inchina smarrito. Prezioso gomitolo di futuro dotato dell’occorrente per tessere e ricamare in proprio una lunga tela con mutevole entusiasmo e terrore profondo che il filo assai delicato si spezzi prima che il lavoro sia ultimato. Nel grembo prenatale di viscere e carne, di acqua e terra, dei frutti dolci, nati con le rughe, due piedi scalzi, ma troveranno dal petto il respiro che ha la chiave per piangere? Trova la via della donna che l’è madre la tua gemella e ti vien strappata crudelmente, le porte aperte son labbra d’amore che aprono un passaggio a dividervi. S’incide sul suo volto di tua madre e in ogni suo gesto forte e fragile fatica. Stupore su quello delle Stelle che accolgono il primo pianto di Aingel, candido angelo a dissolver forse l’attenzione dal pericolo che pur elle han visto aggrovigliar le piccole membra ancor avvolte nel materno grembo… Doglia che scopre la veste, esiste incosciente certezza dell’ombra col suo fiato. Gemito... È dunque vita. Ma per lei non è finita… C’è ancora un minuscolo corpicino nel vivo della terra che forse preferisce morire, impiccata al silenzio, appesa alle note di stonate aurore, fa il nido nella sabbia come pioggia muove quelle labbra. Posizionato con la testa verso l’alto, le gambe sono tese, con i piedi verso il fondo dell’utero, non è insolito nel caso di una gravidanza gemellare che uno dei feti non riesca a muoversi e a trovar la giusta posizione . Lune acuminate sulla carne della notte a scavare un ventre per il parto di luce che spingerà parole al di fuori del dovere, dove la vita non piange rovesciata dalle sentenze di uomini che vogliono comandare un respiro, ma resta immobile a seminare l’ombra, nel ventre si aggrappa l'inaccessibile, sogno di carne scomposta. Si risveglia la gola affamata urlante di senso, deforme realtà, nutrita del sacrificio, dolce e maligna realtà, che assapora con gusto le gesta dell'ombra mai nata. Squassa ora le membra mal poste tellurico movimento della carne materna, un freddo grigiore circonda il suo corpicino come cella che scampo non dà all'eterno colpevole. Barriere spesse, invisibili, come aria invadono i suoi bronchi scomposti. Respira la propria agonia, gli occhi accecati dall'abisso splendente, non scorge il lume posto a sé di fronte. Il ventre diviene dimora, diviene opaco universo... è tempestosa la lotta con i flutti per la sopravvivenza..

ALEXANDRA {{ Interno Tempio | Stanza Ospiti }} § [[ Ed ecco che la prima delle due figlie, la tua Aingeal, la tua ‘Aine’, eromperà dall’oscuro passaggio verso il mondo esterno, verso la vita terrena. Il Corvo, dopo quest’estrema impresa, ricadrebbe sui morbidi guanciali, tentando respirare profondamente, cosicché l’aeree fresco e saturo d’aromi di fiori - e chissà cos’altro - sfiorino ogni recesso delle sue ardenti membra, madide di sudore e stremate dall’apicale sforzo al quale son sottoposte. Ma quel che pare un intervallo di ripresa non è che il preannunciarsi d’un nuovo ciclo di straziante sofferenza; ancora una volta le contrazioni ti piegano, ti costringono ad arcuarti in avanti, onde spingere con maggior vigoria vigoria l’ultima tua figlia, la tua Nygreilde. Il capo però, s’ergerebbe istintivamente andando a ricercare l’esile figura di colei c’hai per prima partorito, ma in quel breve istante in cui la tua mente può cercar contatto con la tua creatura, scorgeresti solamente l’esile lenzuolo che l’avvolge, senza scorger null’altro tuo malgrado. I mormorii delle due donne non perverranno ai tuo udito, no, ora sei troppo presa in quell’ennesima spirale ch’avrà come culmine, se tutto andrà bene, Un gemito sfugge dalle labbra, poi un urlo soffocato sfuggirebbe da esse seguendo il primo come un eterno sparito che non ha mai fine. Urli, si, forse non solo per il dolore, m’anche per il bisogno di ricercar forza, una nuova fonte insita del tuo corpo, giacché la tua mente, seppur tenti d’imporre la tua volontà su d’ogni stilla, su d’ogni elemento che compone il tuo corpo di donna, non dovrebbe bastare per ciò che t’attende, almeno questo dovrebbe essere il tuo esplicito pensiero, foggiato in un latente istante. §§ focus mentale lvl.3 §§. Spingeresti con tutta la tua vigoria rimasta, con tutto l’ardore, con tutta la passione ch’immetti in ogni tua azione, ancestrale o non, spingeresti perché vuoi che la tua figlia nelle mani or delle sacerdotesse. E’ forse questo il momento, Corvo? L’istante in cui sentiresti accrescere quell’istinto primordiale di conservazione, l’istinto della leonessa, quell’essenza felina che ti porta a donar tutta te stessa per proteggere ciò ch’è tuo di diritto… Forse il pianto di Aingeal dovrebbe esortarti a spingere, per il primordiale bisogno di abbracciar ciò ch’è frutto del tuo grembo, i semi di fuoco c’hai custodito gelosamente per lune e lune, per cui hai provato un maniacale senso d’attaccamento sin dal primo istante, seppur sia divenuto spesso con l’inceder della gestazione difficoltosa. ]] N-N-Na [[ Mormoreresti a fior di labbra, ma ti bloccheresti in quell’ennesima contrazione, durante il quale il tuo corpo si tende e spinge verso il basso, persino il volto parrebbe tendersi in quell’espressione che vorrebbe esser la manifestazione della ferrea volontà dell’ancestrale. ]] N-Nas-ci [[ Quasi urlerebbe nel mentre si piega in avanti, n quell’estrema spinta, quel tentativo di far uscire alla vita terrena Nygreilde. E’ più difficile di prima, vero? Forse è per la stanchezza, o chissà per cos’altro… Per un istante i tuoi pensieri carezzeranno un volto sconosciuto, quello della tua madre morta nell’atto di darti alla luce assieme alla tua gemella Morgause. No, non pensare Corvo, non devi pensare alla morte, ora Devi dare vita… nient’altro che vita. Spingeresti quindi con tutta la tua forza, stringendo con forza le mani in pugno. Spingi signora delle fiamme, spingi ancora, ed ancora, sin allo stremo. ]]

[ATTENDERE RESPONSO]
Una tenera angioletta dalle ali batuffolose, ecco cosa sta dentro il panno e il suo musino subito emette un vagito, il suo rimbrotto per quel mondo così maleducato che l'ha destata dal suo lungo, lunghissimo sonnellino con uno schiaffotto. L'altra piccola sarà dura per la povera e affaticata madre...Soffre e fatica, sbuffa e sembra quasi impossibile, pare che ci sia da rinunciare...ma non può! Non deve. Ma il tormento sembra prolungarsi infinito, lunghissimo...Alexandra sembra trarre ogni ultimo residuo di energia dal proprio corpo...Ma nulla accade...Eiluned già chiaramente stupita lo sarà nuovamente è probabile, o quantomeno rassegnata a qualche altra bizzarrìa.Prima che tutto termini però entrambe, Sacerdotessa e ovvero Stella e Sapiente, vedranno...°°Il FuOcO dI BeLtAnE cHe IlLuMiNa UnA mUcCa MaGrA e UnA CiOtOlA dI lAtTe VeRsAtO...uN'ApE vOlA sU uN cAmPo SeNzA fIoRi Nè MiElE...°°e poi ancora °°...La prima bimba allora apparirà normale, i capelli color miele e chiarissimi e la schiena liscia senz'ali, la seconda avrà la pelle rosea, capelli scuri come more e nessun codino, due bimbe normali, in un tempo ormai prossimo...°° a cosa sarà davvero riferita quella visione? Difficile interpretarlo.. Ma forse se capiranno almeno in parte quel che hanno visto e vorranno condividerlo, Alexandra saprà qualcosa in più presto...Se sopravvivrà, lei e la sua seconda cucciola, a quella terribile prova.E forse le occorrerà aiuto, a meno che non riesca da sola. [GDR PLAY, SOLO ALEXANDRA poi EILUNED, MAX 3 INVII A TESTA.(Ultime fatiche anche per la player si spera =P) ]

ALEXANDRA {{ Interno Tempio | Stanza Ospiti }} § [[ Le braccia madide di sudore, così come il volto e la camiciola ai suoi estremi. L’Ancestrale è stremata, eppur tenterebbe comunque di ricercar la forza in sé stessa, nel suo spirito, nel suo corpo, tutto questo perché profondamente desidera ch’esse nascono; Le mani stringerebbero con forza le lenzuola del giaciglio, le nocche sbiancherebbero in quello sforzo necessario, la mente stessa s’ovatterebbe in quella ricerca di forza, tentando di di focalizzarsi unicamente in quell’arcaico bisogno, che vorrebbe esser al pari dell’urgenza di respirare: spingere con tutta sé stessa. §§ focus mentale lvl.5 §§. Spingi, Ancestrale, Spingi e respira profondamente per cercar forza nell’aria e nelle presente che t’accerchiano. ]]

EILUNED {Sala Ospiti} É ora il momento che l’altra piccola speranza riesca a respirare l’aria del mondo mortale. Grazie alla Vista donatale da Arianrhod la Stella ha scoperto che la piccola non ha avuto modo di voltarsi da sola. Le mani sono pronte ad aiutarla a venire al mondo prima che sia troppo tardi. Una visione nitida seppure misteriosa la raggiunge con la potenza di tuono rendendo per qualche istante tutto confuso per chi come lei non è abituata a ricevere tali segnali. Ma non è tempo di pensare, il ricordo di quella è già nella sua memoria. Ora sono le mani che devono agire. Con decisione la destra entra dentro la donna e con un gesto sapiente afferra la piccola e la conduce verso la vita.

[ATTENDERE RESPONSO]
Allo stremo delle forze, ma nell'Arcimaga la scintilla vitale ancora brilla...è la stella dell'Alba che sarà per Nygreilde l'Aurora, la sua mano la guida la Dea e non fallirà...Quand'ecco dei piedini spuntano..tre piedini. Un momento...quello non è un piedino! Eh no si muove un pò troppo...sembra proprio...un codino! Emerge il fondoschiena di quella bambina nata al contrario, una posizione che rende tutto scomodo per lei e molto faticoso per la madre. Ma a seguire niente ali, solo sulla sommità della testolina che è l'ultima a uscire, un paio di orecchiette da tigrotta, simili alla coda. La pelle della schiena è tutta tigrata anch'essa come un tatuaggio e i capelli sono rossi, di un colore più simile a un rosso intenso, un rosso puro che un arancio. Un colore che dà già l'idea che qualcosa di ''magico'' o sovrannaturale sia successo o sia semplicemente un padre piuttosto strano...cosa innegabile ma non la cagione, in fondo delle stranezze delle bimbe il padre sembra quasi innocente! Incredibile ma vero...Insomma la coda più lunga dei piedi sembra aver salvato la piccola da quella breve ma letale distanza, emerge, un pò trainata ma indenne...[GDR PLAY, TURNI: MITH-EILUNED-NYGREILDE-ALEXANDRA]


MITRHIL { stanza ospiti III } { Fai appena in tempo a depositare quel piccolo angelo che ti ha catturato l’anima, quando prepotente si affaccia la visione nella tua mente, non sei abituata, non ti appartiene quel tipo di dono. Latte. Miele. Vacche magre… latte versato… rimani quasi con il fiato sospeso, mentre le urla dell’ancestrale ti riportano con forza alla realtà. Nuovamente ti avvicini alla stella osservando quale altra bizzarria, o a quale magia, la natura riserva a questa donna. Eiluned aiuta la giovane in evidente difficoltà, perché la bimba non ha avuto modo di girarsi, e così con delicatezza ma decisione, la prende per un piede, ma non è il piedino che esce fuori, piuttosto una codina pelosa, tigrata. La bocca rimane semi aperta in uno sconcerto fondato. Un battesimo per te questo davvero insolito. Le forbici nella mano pronta a tagliare nuovamente il cordone ombelicale e dargli finalmente la libertà. Protendi comunque entrambe le braccia pronta a prendere e ad avvolgere quella creaturina, nella candida stoffa, così da poterla adagiare vicino alla “sorella” .}

EILUNED {Sala Ospiti}Per lo sforzo di tirare indietro la piccola e lo sconvolgimento provocato dall’inattesa visione quasi la giovane Stella dell’Alba cade all’indietro quando la bambina viene fuori. E di certo l’aspetto dell’ultima nata non l’aiuta a mantenere l’equilibrio! Se prima la piccola sembrava un piccolo batuffolo dai capelli di cielo, ora la giovane Eiluned stringe tra le braccia una tigrotta rossiccia con tanto di coda e orecchie a punta. L’espressione è ora tra l’attonito lo sconvolto e il divertito. Quest’ultimo aspetto è quello che forse anche la stanchezza fa prevalere. É perciò una risata cristallina che ora riempie la stanza mentre la Stella, con la piccola tra le braccia le dà uno schiaffetto prima di porgerla a Mithril affinché le tagli il cordone ombelicale e la ponga vicino all’altra deliziosa, buffa creaturina. Ma è ora della madre che si deve occupare. Tra i contenitori portati alcune ore prima si trova un vasetto contente un unguento di achillea. Dopo essersi lavata le mani e dopo aver pulito il ventre e il sesso di Alexandra, vi porrà tale rimedio per favorire la cicatrizzazione delle lacerazioni provocate dal parto. Quindi attendendo che la consorella finisca di pulire la seconda nata, prenderà in braccio la prima facendo cenno a Mithril di portare l’altra in braccio alla madre, come lei sta fecendo con la piccola dai capelli blu

NYGREILDE Come in tempesta appari agli occhi gravidi di luce feconda della Stella dell’Alba. Nel compassionevole grembo non si ripone la vita di un bimbo morto e mai nato, strozzato dal nutrito cordone che serra la gola infuocata. Dovrebbe forse ruggirema urla e geme Nygreile , non gioisce di sé. Crollano le barriere sue salde donate da te, madre amorevole. Con scarne gambe si avvia negli aridi atri della speranza, ma stranamente scodinzola un’appendice tra di esse, la fragile schiena si curva portando il fardello di un tempo remoto, orecchie di felino e crine di fiamma incorniciano lineamenti già raffinati... La laveranno senza pur tuttavia poter cancellare la bizzarria d’un misterioso destino che l’avvince. Nemmeno in questo è sola la gemella al cui fianco vien posta reca piumaggio di cigno sul dorso, ma eccettuati i ridicoli orpelli son l’una il riflesso dell’altra. Urlerà con quanto fiato consentono i teneri polmoni, fin quando scheletriche mani la consegneranno qual pegno, un' anfora colma di vuoto che tu riempirai – Alexandra - con sputa di velenoso amore dell'odio. Strillerà d’un canto disperato, risvegliando anche il pianto di Aingel, fino a che entrambe non sentiranno di nuovo il tuo odore e la soddisfazione del desiderio inconscio del ritorno al calore avvolgente del liquido amniotico del grembo materno, un mondo chiuso, sempre caro, un mondo chiuso all’interno del quale ci si può figurare il passato ed il presente e godere di di una pace infinita, il ventre è un punto di partenza a cui si è fedeli in modo assoluto. Così s’acquieta la cucciola tra braccia che costruiscono rifugio, in esse si accovaccia come Buio nella Notte, gorgoglii soffocati mentre il battito rallenta trovando risonanza nel ritmo ancestrale del cuore materno. Ce l’avete fatta infine tutte, Alexandra, Aingel, Nygreilde, assaporando assieme il sapore del dolore e della gioia, intrecciando il respiro a quello dell’universo.

ALEXANDRA {{ Interno Tempio | Stanza Ospiti }} § [[ Ecco ch’infine, dopo estremi sforzi che quasi avevano raggiunto l’etereo punto di non ritorno, esce Nygreilde… La storia non s’è ripetuta, no, non morirà com’accadde a colei che t’ha partorito assieme alla tua gemella, almeno questo è il pensiero che gradualmente diviene sempre più spesso nella mente dell’Arcimaga. La gaelica, sfinita, s’adagerebbe sul letto, lasciandosi cullare dalla frescura dell’aeree che carezzano la sua pelle madida di sudore, esili gocce perlacee che so trasudate dalla sua pallida pelle mai sfiorata dai raggi dell’astro giornaliero; le membra sembran informicolirsi, il dolore dovrebbe gradualmente dissolversi, come una goccia di nero inchiostro nella limpida acqua di sorgente; osserva per un istante la Stella che le applica un unguento nelle sue parti dolenti e, seppur percepisca una lieve prurigine per poch’istanti, non mormorerà alcunché al riguardo.. E’ troppo stanca, seppur nel contempo sia estremamente desiderosa di vedere i frutti di cotanto sforzo fisico, che quasi le è costato la vita, come ogni parto del resto. ]] P-posso vederle? [[ Un flebil mormorio sfugge dalle cremisi labbra dell’Ancestrale, nel mentre gli occhi ricercano le figure della Sapiente e della Stella dell’Alba. Ode il risolino d’una delle due, eppur non può sapere, tantomeno immaginare la reale motivazione di tal ilarità e quindi non la comprende, non ancora almeno. ]]

[GDR LIBERO, BUON PROSEGUO!]

EILUNED {Sala Ospiti} La Stella dell'Alba stringe per qualche istante fra le braccia la frugoletta dai capelli color degli zaffiri. Ha riso, è vero, divertita dall'ironia dell'evento, ma la sua mente è turbata da ciò che ha visto e non comprende. Accondiscende alla richiesta della dama facendo accoccolare la piccola sul braccio destro della donna, poi la voce chiaramente suggerisce* Milady, non andatevene dal tempio, il vostro corpo è molto provato e vi occorreranno ancora le nostre cure. E dovremo riferirvi qualcosa... non appena avrò chiara la situazione *. Ora lo sguardo corre a Mithril alla quale dice * Sorella, vado a cercare risposte, voi sapete cosa fare! Che la Bianca Vergine vi protegga!* Un dolce sorriso rivolge >>ad entrambe prima di rivolgere la sua attenzione alla ricerca di colei che forse potrà aiutarla, con ansia cerca l'aura della Stella del Vespro che immediatamente rintraccia lì dove sempre di notte la sorella vaga.

MITRHIL { stanza ospiti III } { Così, con quella piccola cucciola che ha nelle sue fattezze richiami nitidi di una piccola tigre, ti avvicini al letto, dove spossata da quel lungo travaglio, giace la madre. Si posano i tuoi occhi su quel capino rosso come il fuoco, quale meraviglia, ma quale turbamento risiede dentro il tuo animo. Annuisce alla Stella. Provata anch’ella da quel fantastico evento, ha però ancora qualcosa da compiere. } …La luce bianca di Arianrhod porti giuste risposte mia cara sorella… che la dea vi benedica! { morbide e appena sussurrate quelle parole vengono pronunciate per non disturbare il riposo delle piccine. Ti avvicini al letto posando l’altra piccola nell’incavo libero della madre. La stanza ha assunto l’aspetto di un campo di battaglia, lenzuola sporche, asciugamani buttati a terra, con dovizia assoluta cerchi di sistemare, raccogliendo la biancheria macchiata, attendendo quasi l’urlo della donna non appena poserà gli occhi sulle piccine. }

ALEXANDRA {{ Interno Tempio | Stanza Ospiti }} § [[ Scruta la stella dell’Alba accostarsi lentamente al suo giaciglio con una delle sue figlie, la prima sbocciata dal suo grembo, fra le sue braccia; a rilento adagia la bimba sul giaciglio, ove riposerà nel temporaneo “lettuccio” foggiato dall’incavo del braccio destro ed il seno celato dall’ampia camiciola ch’indossa. Il volto dell’Ancestrale s’increspa in un’espressione di puro sbigottimento… Capelli Blu?? Un colore infattibile per l’umana razza, tant’è che l’hai adocchiato sol nella chioma del folletto Meltador. Possibile che il loro padre fosse… Strano di “natura”? Eppure sembrava perfettamente umano, anche se i vostri son stati incontri occasionali senza alcun reale impulso di fondo, oltre - ovviamente - quello ‘logico’. E se fosse stata la stessa Ars? Eppure se così fosse, anche Ariel ha avuto una sua creatura, del tutto normale giacché non t’ha avvertito di simili evenienze. Non appena lo sguardo discenderà sull’altra figlia, che la Sapiente dell’Alba ti pone con infinita cura nell’incavo del braccio sinistro, se prima il volto era sbigottito or è all’apice dell’ambiguità, il suo volto quasi perderebbe ogni traccia di pigmentazione, ma è sol un istante e dalle labbra dell’ancestrale sfuggiranno dei mormorii. ]] Cosa… [[ “Diamine”. ]] … E’ successo? [[ Termina in un sospiro. Dire ch’è allibita è poco, ed il fatto ch’è la prima volta che l’accade fa di questo un brano epico della vita tutta dell’Ancestrale. Ha adocchiato orchi, toporagni, spettri ed oggetti magici al limite dell’immaginabile ma questa… Neanche con la sua deviata creatività d’ancestrale sarebbe mai riuscita ad arrivar a tanto! Sconvolta osserva la coda della sua Nygreilde… E con questo lo sconcerto tocca l’estrema soglia. Il subbuglio interiore è talmente tanto da non riuscire a formulare pensieri coerenti, o per lo meno attinenti con quest’insolito caso… Già sa ch’andrà sin in fondo a questa faccenda, ma non subito in quanto deve riprendersi e soprattutto, desidera osservare i propri frutti, le proprie figlie, che son tali prima d’ogni stranezza od ancestral quesito. ]

AINGEAL { stanza ospiti III } { ti accoccoli in quel tiepido calore, ti accoccoli serena, perché ora quelle braccia che ti stringono, ti sembra di riconoscerle. Si increspano le piccole labbra a succhiare nel vuoto, gli occhietti a volte chiusi, le manine vicino al visetto, muovi le gambette vivacemente; qualcosa ti stringe, quelle fasciature troppo stesse che le sacerdotesse ti hanno fatta, non ti danno modo di muoverti liberamente. Ti divincoli, eppure le braccine paffute sono al di fuori delle fasce, infastidita da quella sensazione di costrizione, la vocina forte irromperà nella stanza. Strano, non percepisci più la tua gemella, o meglio non la percepisci più come prima, prima che il ventre materno vi ospitava entrambe. Che si sia forse già addormentata? Mentre il tuo pianto squarcia ormai il silenzio del tempio. }

MITRHIL { stanza ospiti III } { non attendi molto perché la reazione della donna si palesi. Raccogli le ultime cose, avvicinandoti al suo letto, così da sistemarle anche il lungo camicione, coprendo la parte che ha generato vita. } …ora riposate pure, domani vi aiuterò a cambiarvi… così come le lenzuola del letto, vedrete, che quando sarete nuovamente in ordine, vedrete le cose sotto una luce differente. Per quanto possa sembrarvi… { effettivamente non sai nemmeno tu cosa dire alla donna… } …troveremo delle risposte… state tranquilla… ora vi lascio, avete bisogno di molto riposo. { le sorride dolcemente accarezzando con lo sguardo quelle creature così perfette quanto strane. Raccolto tutta la biancheria, si ritira nella propria stanza, attendendo che la stella dell’alba possa, con l’aiuto della consorella del vespro, districare quel nodo così ingarbugliato. }


{{ Alexandra Eleanor Wright di Crysanies }}
- § Regina dei Corvi ~ Hrafnaguð § -
[[ IX Suprema Maga Ancestrale ]]
- § Primo Prefetto della Razza Umana § -




• [ The magic is in the blood, it flows from the heart. Every time you use it, part of yourself goes with it. Only when you are prepared to give of yourself and receive nothing back will the magic work for you. ] •

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